L’endometriosi è una malattia femminile caratterizzata dall’accrescimento progressivo di cellule endometriali sulla superficie di altri organi pelvici. L’endometrio è la mucosa che riveste internamente l’utero del quale rappresenta anche il tessuto più interno nonché il più dinamico. Si tratta di una parte molto delicata che va incontro a modificazioni cicliche importanti dalla pubertà fino alla menopausa. Nell’endometriosi, quindi, il tessuto endometriale si trova in aree diverse da quella fisiologica.
In Italia sono circa 3 milioni le donne che soffrono di endometriosi. Donne che spesso vivono un costante stato di sofferenza, senza riuscire a ben identificare di cosa si tratti. Spesso infatti il dolore ciclico al basso ventre, e non solo, in concomitanza del ciclo e durante i rapporti sessuali, diventa fortemente invasivo. La diagnosi talvolta arriva tardi, anche 6-7 anni dopo l’insorgenza dei sintomi.
A cosa prestare attenzione
Il primo fattore da prendere in considerazione per il rischio di endometriosi è la familiarità. Una donna che ha una mamma o una sorella con la stessa patologia deve assolutamente fare opportuni controlli.
Il primo sintomo caratteristico è il dolore, che insorge solitamente durante il ciclo mestruale e i rapporti sessuali. Più nello specifico, si localizza nelle aree in cui il tessuto va a stabilirsi (ovaie, tube, vagina, vescica, intestino). In alcuni casi l’endometriosi si diffonde arrivando a coinvolgere fegato, pleura e dei polmoni, con quadri clinici critici.
A cosa è dovuta l’endometriosi e come agire
Molti studi scientifici concordano nell’individuare la responsabile dell’endometriosi la cosiddetta mestruazione retrograda. In pratica, quando una parte del sangue mestruale risale lungo le tube di Falloppio, può finire con l’impiantarsi sul peritoneo pelvico, innescando uno stato infiammatorio. Questo succede prima a ogni mestruazione, poi sempre più di frequente. Un ruolo importante potrebbe essere svolto anche dal sistema immunitario, ma attualmente non ci sono dati sufficienti a supporto di questa tesi.
In ogni caso, il primo step imprescindibile per approcciarsi all’eventualità di una endometriosi è un’approfondita visita ginecologica. Questa patologia può avere un grosso impatto sulla vita sessuale per i sintomi dolorosi, ma può determinare anche difficoltà riproduttive. Se la visita ginecologica accredita il sospetto, sarà opportuno procedere con un’ecografia transvaginale, per individuare lesioni endometriosiche e tessuti anomali.