L’idrocefalo è una dilatazione anormale del cranio, dovuta all’accumulo di liquido cerebrospinale nelle cavità del cervello note come ventricoli. Si presenta solitamente già alla nascita (soprattutto nei bambini con spina bifida) e dipende da un blocco della circolazione del liquido stesso. L’idrocefalo può manifestarsi anche come conseguenza di una meningite o di tumore al cervello: entrambi infatti possono causare ostacoli alla circolazione del liquido nel cranio.
Uno degli elementi fondamentali per il funzionamento del nostro cervello è il cosiddetto liquor, il liquido cefalo-rachidiano. Fisiologicamente, scorre verso le altre aree del cervello attraverso punti di passaggio molto stretti. Svolge inoltre un ruolo protettivo nei confronti del cervello, facendo in modo che “galleggi” e trasportando sostanze nutritive. L’aumento della circonferenza del cranio è uno dei segnali più evidenti di idrocefalia.
Le varie forme di idrocefalo
Si possono distinguere varie forme di idrocefalo, a seconda che vengano coinvolte la produzione, la circolazione o il riassorbimento del liquor. Vediamo quali sono.
Idrocefalo ostruttivo
Il liquor scorre verso le altre aree del cervello attraverso punti di passaggio molto stretti. Se si verifica un’ostruzione di questi punti, il liquor non riesce a scorrere correttamente e si accumula dando origine ad un idrocefalo ostruttivo (o idrocefalo congenito non comunicante).
Idrocefalo areasortivo
Il sistema di riassorbimento del liquor può danneggiarsi. Questo può succedere a causa di tumori, meningiti o emorragia da trauma. In questo caso si tratta di idrocefalo areasortivo.
Idrocefalo da iperproduzione
Si parla di idrocefalo da iperproduzione quando il liquor viene prodotto liquor in quantità maggiore rispetto a quella necessaria.
Idrocefalo normoteso
L’idrocefalo normoteso è un sottotipo di idrocefalo tipico dell’anziano. I ventricoli cerebrali sono dilatati ma non vi è un aumento eccessivo della pressione intracranica. Conduce a deterioramento cognitivo, difficoltà nel camminare e incontinenza.
Come si cura l’idrocefalo
Nelle forme lievi di idrocefalo può esserci una risoluzione spontanea. Nei casi più gravi è necessario un intervento chirurgico. Viene inserito sotto la pelle della testa, dietro l’orecchio, un piccolo catetere: da un lato raccoglie il liquido cerebrospinale, dall’altro, grazie all’inserimento in una vena del collo, lo riversa nel circolo sanguigno.
Presso il Centro Medico Diagnostico Eolo ci occupiamo anche di diagnosi e trattamento di idrocefalo, con visita neurochirurgica a cura della Dottoressa Giulia Fiorucci.